La CBM con i suoi programmi e progetti cerca sempre di lavorare su due binari: da un lato sul piano individuale, dall’altro sul piano comunitario. Solamente il cosiddetto approccio Twin-track porta all’obiettivo: le stesse possibilità e gli stessi diritti per le persone disabili.
Sul piano individuale si tratta di rendere le persone con handicap capaci di impegnarsi per l’adempimento dei propri diritti e interessi, come pure per la loro partecipazione (Empowerment). Per molte persone infatti l’emarginazione dalla comunità è una triste realtà.
Se l’ambiente intorno non cambia, l’incoraggiamento individuale non porta molto lontano. L’intera comunità deve prendere coscienza del fatto che gli ostacoli e le barriere vanno evitati ed eliminati e che deve essere verificato l’«accesso» a tutte le sfere vitali. Portare a un mutamento di posizione gli altri attori e cioè autorità, gruppi organizzati, famiglie, quanti agiscono per lo sviluppo, si indica con il concetto di «Mainstreaming». Per tutto questo la CBM si impegna energicamente sul piano politico presso i governi e le organizzazioni non governative, per le quali il punto centrale non sono le persone con disabilità.
Due strade, ma un solo obiettivo: con l’approccio Twin-track dobbiamo creare le stesse probabilità di successo e gli stessi diritti per le persone disabili, di conseguenza la loro totale partecipazione a tutti i settori e ai processi della società, quindi alla loro inclusione.
Tenere in considerazione i bisogni individuali e l’ambiente circostante
L'approccio dei due binari prende in considerazione il sostegno individuale delle persone con disabilità come pure tutto l’ambiente circostante. Ecco un esempio illustrativo concreto:
Una bambina vive in un piccolo villaggio, è affetta da un handicap fisico e non può camminare. Una misura specifica sarebbe quella di metterle a disposizione una sedia a rotelle perché possa muoversi senza aiuto. Di solito però questo non basta. Anche i mezzi di trasporto, le infrastrutture igieniche, sanitarie ed educative devono essere fatte in modo da essere accessibili per la bambina in carrozzella. Se queste strutture e gli edifici non sono privi di barriere, la sedia a rotelle è di aiuto solo in modo limitato.
La seconda parte dell'approccio ha perciò come obiettivo il piano comunitario. Tutti gli edifici e le infrastrutture del villaggio dovrebbero avere una rampa, per permettere alle persone in sedia a rotelle o che usufruiscono di altri ausili motori di accedervi senza aiuto. Se il villaggio pianifica tale risoluzione, tutti gli abitanti con o senza handicap, dovrebbero essere coinvolti in questo processo fin dall’inizio.
Condividere contenuto
Stampare contenuto
Seite drucken